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Cito testualmente l’articolo di Maria Nadotti, apparso sul Corriere della Sera di Venerdì 9 Ottobre in occasione del premio Nobel assegnato a Svetlana Aleksievic, e del suo incontro con la Scrittrice: “Prima di imparare a scrivere bene – mi diceva tempo fa l’autrice – bisogna trovare se stessi. Quel che definisce il grande scrittore non è soltanto la sua capacità di scrittura. Il grande scrittore è una totalità, un mondo, una maniera di pensare, di cui lo stile non è altro che il risultato”.

Questa prima riflessione mi ha dato i brividi, e nella parte successiva dell’intervista Aleksievic ci fornisce la chiave di lettura: “Per scrivere un libro non basta raccogliere i fatti e parlare anche con mille persone. Per sentire cose nuove, bisogna porre domande nuove. Per farlo bisogna crearsi una propria visione delle cose. Solo allora si può trarre un qualche senso dai fatti, perché a questo punto si ha un centro che lo attiva. Là fuori ci sono centinaia di romanzi che aspettano di essere scritti, ma per riuscire a scriverli bisogna che le voci di cui si compongono coincidano con qualcosa che è dentro di noi.

Non credo che occorra aggiungere altro a queste parole. L’unica cosa che possa dire è un grazie a Maria Nadotti per averci raccontato del suo incontro con Svetlana.