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Oggi il mio commento è all’inaugurazione della 28esima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Non solo è una notizia di attualità inerente al mio lavoro (in realtà hobby!) di scrittore, ma soprattutto perché il messaggio lanciato dal Presidente parte da una piattaforma commerciale – come è qualsiasi fiera – per andare ben al di là. In quest’epoca in cui tutto è mercificato e si pensa che tutto sia mercificabile (pensate alle persone – definite sempre più spesso “consumatori” che “cittadini”), anche i libri rischiano di diventare una faccenda puramente economica.

Invece nei libri si trova quell’ossigeno di cui abbiamo bisogno per vivere: la libertà di visioni del mondo plurime, la speranza di un’unione umana universale. “Talvolta” – ha detto il Capo dello Stato – “in Italia c’è un eccesso di pessimismo, c’è rischio di individualismo, il cittadino rischia di essere solo. Ma bisogna guardare al futuro per dare una ripartenza all’Italia”.

A volte si pensa che leggere sia una risorsa privata, una sorta di isolamento dal mondo: in realtà vuol dire mettersi in dialogo con grandi menti, addentrarsi in una conversazione profonda, che ha tempi e luoghi immaginari, ma molto fruttuosi per il nostro vissuto reale. Leggere, insomma, aiuta a uscire dal pessimismo! Ma anche gli ottimisti di natura trovano nuove prospettive e nuove risorse nei libri.

Infine, buone notizie sul lato pratico: in vista abbassamento dell’Iva sugli e-book, aiuti alla distribuzione del libro, sostegno alle librerie storiche e maggior tutela del diritto d’autore.

Oh Yeah!