13-04-2015_Emilio Alessandro Manzotti_romanzo Freccia_abitudini degli scrittori

Qualche giorno fa ho scovato nel sito Scripta Volant un articolo divertente e interessante dal titolo “Strumenti di scrittura e manie di 14 scrittori famosi”.
L’autrice Eleonora Lo Iacono racconta le abitudini che accompagnavano nel loro lavoro scrittori leggendari: Ernest Hemingway scriveva un po’ con la macchina da scrivere e un po’ a mano con una matita, Henry Miller si autoimponeva una severissima disciplina che aveva stabilito in undici regole, Stephen King – che a causa di un incidente d’auto non poteva usare a lungo il computer – definì la sua penna stilografica come “l’elaboratore di testi più bello del mondo”.
Gli scrittori di cui si parla nell’articolo appartengono quasi tutti ad un’epoca in cui il computer e i tablet ancora non erano in uso e leggendone le abitudini ci si immerge nel mondo romantico di penne stilografiche, taccuini in pelle e macchine da scrivere.
Oggi è tutto cambiato, la tecnologia di sicuro ci facilita le cose, esistono persino applicazioni studiate appositamente per chi deve realizzare un progetto di story telling e conservare bozze, appunti, schede. Ma ci sono ancora scrittori che preferiscono prendere appunti in un taccuino e usare il pc solo per scrivere un progetto editoriale già abbozzato. Fra questi la famosa J. K. Rowling che prepara articolate tabelle scritte a mano in cui inserisce tutta la struttura narrativa dei suoi libri prima di procedere con la scrittura vera e propria.
Questa abitudine, in maniera un po’ diversa, fa parte anche del mio metodo di lavoro. Se state seguendo i miei video di Conversazioni sulla scrittura che pubblico periodicamente nel blog, avrete scoperto che quando scrivo un libro inizialmente definisco un soggetto, poi lo arricchisco con gli schemi narrativi, grazie ad essi do vita al canovaccio, rileggo il materiale e lo rivedo confrontandomi con l’ipotesi di trama iniziale. Tutto questo lavoro lo faccio al pc perciò creo diversi documenti elettronici in cui posso tracciare la sequenza delle scene e mantenere l’equilibrio fra i differenti piani narrativi affinché la trama risulti ben bilanciata e il romanzo funzioni. La sequenza delle scene la registro su un foglio di excel con un metodo che ricorda quello della Rowling (ma che ho scoperto simile solo poco tempo fa) e che mi permette di avere un colpo d’occhio globale sull’impianto narrativo.
Ritengo che stabilire delle regole di lavoro sia uno strumento molto utile per tutti gli scrittori e soprattutto per coloro che scrivono per passione, infatti esse aiutano chi non può dedicare a questa attività tutta la giornata, a portare a termine il proprio progetto letterario senza disperdere energie e tempo preziosi.
E voi che abitudini di scrittura o metodo di lavoro avete? Raccontatemelo nei commenti!